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Uluru dall'aereo |
Jetstar in aeroporto |
Aborigena con pitture |
Hotel Lost Camel*** |
Palya (benvenuto nella lingua locale di Uluru) è la prima parola che si vede all’arrivo in aeroporto.
Uluru, o Ayers Rock, è un enorme monolite di arenaria nel cuore dell'arido "Red Centre", nel Territorio del Nord. La città più vicina è Alice Springs, a 450 km di distanza. Uluru è sacro agli aborigeni australiani e si pensa che la sua formazione sia iniziata circa 550 milioni di anni fa. Si trova all'interno dell'Uluru-Kata Tjuta National Park, che comprende anche la formazione rocciosa di Kata Tjuta (in linguaggio colloquiale, "The Olgas"), costituita da 36 cupole di roccia rossa. Circondato dalla superficie completamente piana del bush, Uluru è visibile da decine di chilometri di distanza ed è celebre per la sua intensa colorazione rossa, che muta in maniera spettacolare (dall'ocra, all'oro, al bronzo, al viola) in funzione dell'ora del giorno e della stagione; caratteristiche che ne fanno una delle icone dell'Australia. La superficie, che da lontano appare quasi completamente liscia, rivela avvicinandosi molte sorgenti, pozze, caverne, peculiari fenomeni erosivi e antichi dipinti.
Ulu?u è il nome aborigeno originale del luogo. Si pensa derivi dalla parola ulerenye, una parola Arrernte che significa "strano". È anche un cognome comune nella zona.
Il primo non indigeno ad avvistare la formazione fu l'esploratore Ernest Giles, nell'ottobre del 1872. Vide il massiccio da molto lontano, e non poté avvicinarsi oltre a causa del lago Amadeus. Giles descrisse Ulu?u come "una pietra notevole" (espressione che non fu adottata come nome, a differenza di quanto accadde alle remarkable rocks di Kangaroo Island). Il 19 luglio dell'anno successivo, William Gosse battezzò la roccia Ayers Rock in onore dell'allora Premier del Sud Australia Sir Henry Ayers.
Nel 1993 fu istituita formalmente una doppia denominazione secondo la quale sia il nome aborigeno che quello inglese erano considerati nomi ufficiali. Il 15 dicembre 1993, Uluru fu ribattezzato Ayers Rock/Uluru e divenne la prima località con doppio nome nel Territorio del nord. Il 6 novembre 2002, il nome duale fu ufficialmente rovesciato, diventando Uluru/Ayers Rock per richiesta dell'Associazione Regionale del Turismo di Alice Springs. Attualmente, il nome originale aborigeno è quello più utilizzato per indicare la roccia, mentre "Ayers Rock" è utilizzato solo per indicare il relativo aeroporto.
Uluru è definito un monolito, ma più precisamente è una parte di una formazione rocciosa monolitica, composta da un enorme blocco di roccia arenaria, molto più grande e in gran parte sotterranea che comprende anche i Kata Tjuta e il Monte Connor. L'Uluru si staglia per circa 350 m. rispetto al territorio circostante e sprofonda nel terreno per circa 7 km; ha un'altitudine di 864 m s.l.m.; ha una circonferenza di circa 9 km, ed è caratterizzato da una superficie molto dura e pareti estremamente lisce a strapiombo.
Caratteristica notevole del massiccio è il modo in cui esso sembra cambiare colore nelle diverse ore del giorno e nei diversi mesi dell'anno; alba e tramonto, in particolare, producono veloci variazioni di colore estremamente spettacolari (probabilmente la più grande attrazione turistica australiana). Questi effetti di colore sono dovuti a minerali come i feldspati che riflettono particolarmente la luce rossa. Il massiccio è costituito in larga parte di ferro e il suo colore rosso è dovuto all'ossidazione.
Vicino all'estremità ovest di Ulu?u si trova la comunità aborigena di Mutitjulu (pop. circa 300). La popolazione locale si chiama Pitjantjatjara o Anangu (che significa "gente" in lingua Pitjantjatjara). A 17 km di distanza, appena fuori dal National Park, si trova invece il paese turistico di Yulara (pop. 3000).
A 25 km da Ulu?u si trovano i monti Kata Tjuta, letteralmente "molte teste", che fanno parte della stessa formazione rocciosa e hanno un simile colore rosso. I Pitjantjatjara e gli Yankunytjatjara chiamano i turisti che vanno a visitare Uluru e i Kata Tjuta minga tjuta, che significa "formiche", così da descrivere l'immagine che danno dalla cima di queste formazioni.
Gli aborigeni hanno richiesto più volte che i turisti non scalino il massiccio, sia perché si tratta di un luogo sacro nella mitologia aborigena del Tempo del Sogno, sia per motivi di sicurezza. Nel 1983, il Primo Ministro australiano Bob Hawke promise che avrebbe vietato la scalata. Tuttavia, quando il governo australiano restituì la proprietà di Ulu?u agli Anangu (il 26 ottobre 1985), furono poste le due condizioni che per 99 anni Ulu?u fosse gestito congiuntamente con l'associazione nazionale "National Parks and Wildlife" e che durante questo periodo fosse concesso ai turisti di scalare la roccia.
La scalata di Uluru è infatti un'attrazione turistica molto importante, e soprattutto molto apprezzata dai giapponesi, che costituiscono una percentuale significativa della popolazione di turisti in Australia. Sebbene nel 1964 sia stato posizionato sulla roccia un corrimano (esteso nel 1976), l'ascesa è ancora piuttosto pericolosa a causa delle superfici ripide e lisce, della fatica della scalata (che dura circa un'ora) e, almeno in alcune ore e stagioni, del rischio di insolazioni; l'attacco di cuore è fra le principali cause di morte. A partire dal 25 ottobre 2019 è stato ufficialmente vietato scalare il massiccio.
Varie sono le escursioni che si possono fare a Uluru. Sicuramente vale la pena di fare l’escursione notturna di un’ora e mezza che porta i turisti a godere dello splendido spettacolo dei Fields of light. Superficie enorme a poca distanza da Yulara, verso Uluru coperta da ben 300 mila luci unitarie. Più di 380 Km. di fibra ottica è stata usata nell’installazione. L’autore dell’immensa opera è l’artista britannico Bruce Munro che vive a Londra. L’intera installazione pesa 15 tonnellate trasportate a Ayers Rock tramite 32 voli internazionali e nazionali. Qantas è lo sponsor ufficiale per Fields of light, con Qantas cargo responsabile per il trasporto dei delicati 50 mila steli di luce prodotti individualmente.
L’esperienza più emozionante è però fare il giro a piedi del monolite, 10 Km che si percorrono in circa 3,5 ore, avendo il tempo di fermarsi, fotografare e risposarsi. A causa della temperatura si parte dall’hotel alle 5 di mattina con uno shuttle che porta fino ad un determinato punto per ammirare il sorgere del sole (i colori cambiano man mano che la luce fa sua comparsa), quindi si continua fino a Uluru, e verso le 6 si arriva al parcheggio ai piedi del monolite dove si viene lasciati liberi di girare da soli. Alle 10.30 lo shuttle passa per prendere i turisti. A quest’ora la temperatura era già oltre 40°C. A causa dell’alta temperatura alle 11 i sentieri attorno al monolite vengono chiusi.
La zona turistica con alcuni hotels è Yulara. Gli hotels sono tutti abbastanza vicini. Il Lost Camel Hotel*** è proprio nel centro del villaggio rappresentato da Times Square dove si trovano un bar, 2 ristoranti, negozi, un supermercato, la posta e la banca. Uno shuttle bus gratuito passa ogni 15’ circa toccando i vari hotels. All’arrivo all’aeroporto di Ayers Rock tutti i visitatori vengono portati ai vari hotels con autobus gratuiti (circa 15’ di transfer). L’hotel migliore della zona è il Sails in the Desert*****.