Siem
Reap e Angkor
L'area che circonda l'attuale
capoluogo di provincia Siem Reap, situato a 235 Km. a nord-ovest di Phnom Penh
in linea d'aria, un tempo era il cuore dell'impero Khmer, che ebbe inizio nell'802,
quando Jayavarman II si trasferì a Phnom Kulen, e finì quando i
siamesi saccheggiarono Angkor Thom nel 1431. Grazie all'abbondanza di acqua e
alla fertilità del suolo la regione poteva sostenere una popolazione numerosa,
cosicchè i re di Angkor costruirono qui le loro città reali
ed i loro templi di stato. Nel corso dei secoli i Khmer mossero spesso
guerra ai regni confinanti e viceversa e l'impero raggiunse l'apice della sua
potenza sotto re Jayavarman VII (in assoluto il piu' grande costruttore di templi),
quando si estendeva ad est fino alla costa del Vietnam, a sud fino alla penisola
malese, a ovest fino a Pagan, in Birmania, a nord fino al Laos. Tuttavia, abbandonata
dalla corte nel Quattrocento, questa parte della Cambogia cadde nell'oblìo
fino alla fine del Settecento, quando, come parte della provincia di Battambang,
passò sotto il dominio del Siam (l'attuale Thailandia), uno stato di cose
protrattosi fino al 1907, anno in cui i francesi trattarono la sua restituzione
allo stato cambogiano.
Per la maggior parte dei turisti, Angkor Wat,
uno straordinario tempio di torri svettanti e complesse sculture a bassorilievo
a breve distanza in auto da Siem Reap, è il motivo principale per visitare
la Cambogia. La prima apparizione dei suoi stupefacenti santuari rimane impressa
nella memoria per sempre, mentre le sue gallerie di magnifici bassorilievi - eccezionali
sia per la cura dei dettagli sia per la qualità dell'esecuzione - sono
una delizia tanto per i principianti che per gli esperti. Seconda solo di poco
per bellezza è la vicina città cinta di mura di Angkor Thom,
con le sue famose porte sormontate da quattro colossali volti in pietra. Questo
motivo continua nel Bayon, il tempio di stato di Jayavarman VII,
che sorge esattamente al centro di Angkor Thom e vanta due gallerie di bassorilievi.
Il sito di Angkor è vasto e vario, comprendendo costruzioni che vanno dalle
prime, piccole torri in mattoni, come il Prasat Kravan, all'imponente, spoglio
edificio in arenaria del Ta Keo. Molti dei siti piu' importanti sono a pochi minuti
d'auto da Siem Reap, ma alcuni templi sono disseminati in luoghi molto lontani;
fortunatamente a Siem Reap si può noleggiare facilmente un mezzo di trasporto
e le strade d'accesso sono in discrete condizioni. Oggigiorno Siem Reap, grazie
alla stabilità politica ed al miglioramento della situazione riguardo la
sicurezza, è diventata la Mecca della Cambogia. Nuovi alberghi e ristoranti
stanno spuntando a ritmo costante. Di solito si trascorrono tre/quattro giorni
per visitare i monumenti principali, ma se si ha tempo a disposizione si potrebbe
trascorrere anche una settimana per poter ritornare a visitare i punti preferiti
all'alba o al tramonto. Siem Reap vanta la miglior scelta di sistemazioni del paese,
come pure numerosi buonissimi ristoranti. Vi sono anche molte opportunità
di fare shopping non solo nei negozi di artigianato, ma anche presso i mercati.
Per quanto riguarda i trasporti, dappertutto sono presenti i tuk-tuk, un
po' differenti di quelli di Bangkok, ed i prezzi partono da un minimo di 2 USD
per una corsa.
A parte i templi, una visita a Siem Reap non sarebbe completa
senza una gita in battello sul lago Tonle Sap, l'imponente lago
che domina la cartina della Cambogia. Il lago è al tempo stesso un bacino,
uno scolmatore, una via di comunicazione e una dimora e dispensa per la gente
che vive sul lago e nei dintorni; perfino i cambogiani che abitano lontano dipendono
da questa ricca fonte di cibo. Quando è al livello piu' basso, cioè
in maggio, subito prima delle piogge, il lago copre un'area di circa 2500 Kmq.
L'acqua del disgelo himalayana scorre lungo il Mekong proprio mentre arrivano
le piogge monsoniche, facendo salire il livello di questo fiume così rapidamente
che a Phnom Penh la pressione del Mekong è sufficiente per invertire la
corrente del fiume Tonle Sap, che normalmente defluisce dal lago. Come risultato
di questo afflusso d'acqua dal fiume Tonle Sap, ogni anno il lago inonda un'area
di 10 mila Kmq., diventando il lago d'acqua dolce piu' grande del sud-est asiatico.
Nell'ottobre del 1997 il lago è stato nominato Riserva della Biosfera dall'UNESCO,
uno status che concilia l'uso sostenibile con la conservazione dell'ecosistema.
I
templi di Angkor
Inseriti dall'UNESCO nel 1992 nell'elenco del
Patrimonio dell'Umanità, i Templi di Angkor sono disseminati in circa 300
Kmq. di campagna fra il lago Tonle Sap ed i Monti Kulen. Suggestivamente circondati
da tratti di fitta foresta, i templi che svettano orgogliosamente sopra le risaie,
non danno l'idea di sterili pezzi da museo, ma sembrano fare ancora parte della
vita quotidiana, alcuni aspetti della quale continuano sostanzialmente a svolgersi
così come sono raffigurati nei bassorilievi dei templi. Il motivo che spinse
i sovrani khmer ad intraprendere la costruzione fu soprattutto il loro intento
di creare templi di stato per il culto del devaraja (dio-re), il
quale coesisteva con l'induismo predominante; ed in effetti è la cosmologia
induista quella simboleggiata nella disposizione della maggioranza dei templi
di stato. Una torre-santuario centrale (o un gruppo di torri), destinata
ad ospitare la sacra immagine del devaraja, sorgeva su un basamento, spesso nella
forma di una piramide a piu' ordini e rappresentava il mitico Monte Meru, dimora
degli dèi; questo santuario era circondato da una serie di recinti rettangolari
concentrici, costituiti da mura e/o fossati; in tutti i casi tranne uno (l'Angkor
Wat), ai templi si accedeva da est. I re successivi cercarono di superare i loro
predecessori, cosicchè, grazie anche al miglioramento delle tecniche di
costruzione, i templi si fecero sempre piu' complessi, comprendendo molteplici
santuari, anticamere, gallerie ed elaborati gopura (padiglioni o torri
d'ingresso). Praticamente tutti i templi furono riccamente scolpiti con motivi
decorativi o scene mitologiche particolareggiate, ma le sculture piu' spettacolari
sono senza dubbio i magnifici bassorilievi dell'Angkor Wat e del Bayon.
Un altro elemento molto importante era la statuaria, e un tempo le nicchie,
le anticamere e i santuari ospitavano sculture in legno, pietra, bronzo e perfino
in oro. Tuttavia non ci si deve aspettare di vederne molte in loco: le statue
sopravissute agli anni di abbandono, ai furti e alle distruzioni sono state per
la maggior parte rimosse a scopo di salvaguardia e trasferite altrove, soprattutto
all'Angkor Conservation; alcuni esemplari di grande pregio sono esposti al Museo
Nazionale di Phnom Penh.
I siti di Angkor sono molto diversi l'uno dall'altro,
tanto quanto lo erano i re che li fecero erigere, e ciascun tempio ha un suo fascino
peculiare. Immerso nel mito e nel mistero, l'Angkor Wat, inconfondibile
con le sue cinque magnifiche torri ed il vasto complesso di gallerie, non è
solo una meraviglia artistica ma anche un'esperienza emozionale. Venne fatto costruire
da Suryavarman II in laterite ed arenaria con cinque torri a pannocchia che catturano
e incantano lo sguardo, mentre si resta stupefatti pensando alla fantasia degli
architetti che crearono questo capolavoro khmer, consacrato intorno all'anno 1150
al dio indu' Vishnu: gli studiosi hanno calcolato che per completarlo ci vollero
almeno trent'anni. La cosa piu' importante da vedere nell'Angkor Wat è
la galleria di bassorilievi estremamente particolareggiati scolpiti lungo
il terzo muro di cinta, che narrano storie della mitologia indu' ed illustrano
una parata militare capeggiata da Suryavarman II. Gli esperti hanno discusso a
lungo sul fatto se l'Angkor Wat sia stato costruito come luogo di venerazione
o per scopi funebri; l'incertezza è sorta soprattutto perchè si
accede al sito da ovest anzichè da est, come di consueto, e perchè
la galleria di bassorilievi va visitata procedendo in senso antiorario, la direzione
associata alla morte. Oggi gli studiosi ritengono che la galleria fosse usata,
quando il re era in vita, per onorarlo come devaraja, e che alla sua morte
diventò il suo mausoleo.
Angkor Thom fu dotato di poderose fortificazioni
da Jayavarman VII dopo il suo saccheggio da parte dei Cham. Il risultato fu una
cinta muraria alta otto metri e rinforzata da un ampio terrapieno, come si vede
entrando in città. All'interno del sito di tre chilometri quadrati, circondato
da un alto fossato e da alte mura, sono racchiusi numerosi monumenti. Al centro
sorge il tempio di stato, Bayon, che è dominato dai volti
giganteschi scolpiti sulle sue tante torri e presenta la caratteristica unica
di avere due recinti di bassorilievi. Eretto alla fine del XII o all'inizio
del XIV secolo, il Bayon era destinato a luogo di culto di tutte le religioni
del regno, compreso l'islamismo praticato dai Cham appena conquistati, ma fu consacrato
come tempio buddhista; quando la religione di stato tornò ad essere l'Induismo,
il Buddha ospitato nel santuario centrale fu abbattuto e gettato nel pozzo sottostante.
Il tempio è costituito da 54 torri con i loro colossali volti del bodhisattva*
Lokesvara, piu' di 200 complessivamente; il motivo per cui quei volti del "Grande
Compassionevole" dal sorriso appena accennato, che si ritiene abbia le sembianze
di Jayavarnan VII, si ripetano così tante volte resta oscuro, ma si può
pensare che dovessero diffondere verso i quattro punti cardinali e su tutto il
regno la compassione del bodhisattva e l'onnipresenza del re. A nord del
Bayon Jayavarman VI fece edificare il suo palazzo reale in uno spazio relativamente
ristretto fra il Baphuon - il tempio di stato di Udayadityarvarman
II - ed il Phimeanikas, il piccolo tempio di stato di Suyavarman
I. Di fronte al palazzo, Jayavarman fece costruire delle terrazze magnificamente
scolpite, per usarle come piattaforme panoramiche sulla piazza reale e la piazza
d'armi. La terrazza degli elefanti, è ornata
di uno straordinario fregio a bassorilievo di elefanti quasi a grandezza naturale
che si dipana per poco meno di 300 m. Gli elefanti ed i loro mahout sono
mostrati di profilo; per la maggior parte si tratta di scene di caccia , ma alcuni
sono raffigurati mentre combattono con le tigri. Adiacente alla terrazza degli
elefanti si trova la terrazza del Re lebbroso, che gli studiosi
ritengono fosse il luogo delle cremazioni del re, un'ipotesi avvalorata anche
dal fatto che la statua sulla terrazza è quella di Yama, dio degli Inferi.
Un capolavoro dell'arte khmer è il Banteay Srei ("cittadella
delle donne") che non fu commissionato dal re, ma da due dignitari locali:
Yajnavaraha, che era il guru di fiducia del re, e suo fratello. Fu Rajendravarman
I che dette la loro la terra ed il permesso di erigere un tempio che, nonostante
fosse stato consacrato a Shiva già nel 967, fu completato solo durante
il regno di Jayavarman V. La disposizione del tempio è relativamente semplice,
presentando tre mura di cinta, un fossato interno ed una fila di tre torri-santuario
esattamente al centro. Il tempio è situato a 30 Km. nord-est di Siem Reap,
ed è costruito in arenaria rosa e grana fine. Questo monumento eccezionale sotto vari
aspetti vanta le decorazioni piu' elaborate fra i templi di Angkor, decorazioni
che sono considerate fra le piu' belle del mondo: i muri, le finte porte, gli
architravi ed i frontoni insolitamente alti sono tutti splendidamente abbelliti
da una dovizia di motivi floreali e di magnifici bassorilievi raffiguranti
episodi del Ramayana e scene mitologiche.
Un tempio particolarissimo che attira
moltissimi visitatori è il Ta Phrom, uno strano, malinconico
e suggestivo tempio in rovina di cui la natura ha preso possesso stringendolo
nella morsa surreale delle gigantesche radici di alberi torreggianti che, con
l'avanzare della giungla, si sono insinuate fra le sue pietre. Così, dalle
terrazze e dai muri del Ta Phrom crescono enormi kapok, alberi le cui imponenti
radici si arrampicano sui muri, incorniciano le porte e si insinuano a forza nelle
colossali pietre spaccandole in due. Nessuna delle 39 torri del tempio è
rimasta intatta, e lo stato labirintico ed in rovina del complesso rende difficile
individuare un percorso e distinguere la pianta dal monastero, che in effetti
è disposto su un unico livello, con tre recinti dotati di gallerie nell'area
centrale. Costruito da Jayavarman VII intorno al 1186, il Ta Phrom era un monastero
buddhista dedicato a Prajnaparamita, ed un tempo ospitava una statua di questa
divinità che aveva le fattezze della madre del re. Quando era ancora in
uso, il monastero accoglieva 12 mila persone che vivevano e lavoravano nel suo
interno, mentre altre 80 mila erano pagate per mantenere in ordine e provvedere
alla manutenzione del complesso. Inoltre, il monastero riforniva di provviste
e medicine i 102 ospedali istituiti da Jayavarman VII in tutto il regno.
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termine buddhista per indicare un essere illuminato che pospone il suo ingresso
nel Nirvana per aiutare altri nel loro cammino verso la salvezza.
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